Le terribili leggende metropolitane che si tramandano i bambini, Agata Matteucci per NPE, 2015
27 novembre 2015 Lascia un commento
L’educazione affonda anche nella paura. Nel divieto categorico e apodittico. Nel non fare questo, non fare quello… Se fai così, ti capiterà questo…
Accanto a regole di puro buon senso, ne fioccano tante altre che hanno il solo scopo di negare una curiosità, di limitare un divertimento, di impedire gesti molto larvatamente dannosi. La paura può costituire un ostacolo potente, soprattutto se certe credenze, convinzioni irrazionali poggiano su tradizioni risalenti a chissà quanto. È sempre impossibile risalire a chi abbia raccontato la storia per primo. Sono “leggende” anche perché non si sa dove nascano: emergono, scompaiono, riemergono, si spostano da un territorio all’altro. Sono voci, dicerie, di origine anonima, con infinite varianti.
Introdotta da Claudia De Lillo (alias Elasti), Agata Matteucci seleziona 100 leggende metropolitane fatte apposta per incutere paura nei bambini. A ognuna dedica una grande vignetta a colori. Non lesina il sangue, gli arti amputati, le deformità fisiche innescate da malattie evocate come anatemi. Risale ai personalissimi terrori dell’infanzia, alla regola aurea per cui se una cosa la ripeti, la ripeti, e la ripeti, finirai per considerarla plausibile, se non addirittura vera. E con la leggerezza del disegno comico fa intuire da quanti pericoli, incubi, terrori, fantasie distorte sia popolata la vita psichica nell’infanzia. Con effetti collaterali incalcolabili.
Nessuno saprebbe dire, pensando a se stessi, quanti “segreti tabù ci trasciniamo fino all’età adulta, alimentando le nostre insicurezze e nevrosi personali”. Con l’Uomo Nero, del resto, abbiamo capito di essere destinati a convivere.
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