Voluntary Disclosure. Eccone un’altra…

Non so come la pensi Gian Carlo Caselli, l’ex magistrato, sull’evento “fine mondo” (il referendum del 4 dicembre), ma so che la pensa come me sui condoni, le sanatorie e le innumerevoli beffe fiscali che anche questo Governo continua a propinarci, dopo aver giurato che non l’avrebbe fatto mai più.

Si dice che l’ennesima “voluntary disclosure” non sarà un condono perché verranno abbuonati solo interessi di mora e sanzioni, mentre l’imposta dovrà essere pagata per intero. Ma il punto è che non è la prima e non è la seconda, e non sarà l’ultima “voluntary disclosure”. Un commercialista alle prime armi lo sa bene.
In futuro ce ne saranno altre, dunque il messaggio implicito di questo provvedimento è un via libera agli evasori, che domani o dopodomani verranno pregati di pagare quel che dovrebbero pagare oggi.
Scrive Caselli: “logica, buon senso e giustizia imporrebbero di fare cassa facendole pagare le imposte, risultato da perseguire potenziando i controlli e la repressione delle evasioni. Non certamente facendo appello… alla sensibilità e responsabilità (sic) degli evasori, rivolgendo loro rispettosi inviti (quasi preghiere!) perché paghino, pena… buchi di bilancio. Tanto più che la deterrenza aveva già subito un colpo rilevante con l’innalzamento delle soglie di punibilità di alcuni reati fiscali”, introdotto nel 2015.

“Un altro profilo assai inquietante è che la “voluntary disclosure” appare a rischio riciclaggio, specie in relazione alla marea di contante che sembra sia disponibile nel Paese”. Appare probabile che verranno riciclate anche grandi ricchezze non da profitto fiscale, ma da usura, estorsione, traffico di armi, droga, rifiuti tossici, gioco d’azzardo, corruzione…
Conclude Caselli: “Argini o almeno freni per limitare le deviazioni e/o degenerazioni del fenomeno, si potrebbero realizzare con la collaborazione degli intermediari (banche) e dei professionisti che cureranno la “voluntary disclosure”. In particolare pretendendo la puntigliosa segnalazione delle operazioni sospette e definendo con analitica precisione in quali casi esse dovranno effettuarsi. Altrimenti gli scenari che verrebbero a delinearsi sarebbero di estrema cupezza e pericolosità”.

Pubblicità

3 risposte a "Voluntary Disclosure. Eccone un’altra…"

  1. arancioeblu 20 ottobre 2016 / 18:23

    mi permetto di correggerti: non si fa appello alla sensibilità dei contribuenti smemorati, gli si manda un SMS!

  2. francesco071966 20 ottobre 2016 / 20:10

    si, la trovo una mossa pessima. credo che verrà stralciata, a sensazione

  3. Sara 21 ottobre 2016 / 12:41

    Ce ne saranno altri, il fatto è che non si può lavorare sull’emergenza di dover essere sempre messi in discussione dal proprio partito. Sottrae energie! Ma poi per cosa? Per alimentare personalismi?
    Comunque sul reciclaggio dei capitali ci vuole una responsabilità diffusa da parte nostra, come cittadini.

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.