The Lounge Lizards I, The Lounge Lizards (Editions EG, 1981)

LA PUNTINA SUL VINILE 22.

Disco d’esordio, so di averlo comprato 5-6 anni dopo l’uscita, quando restai a bocca aperta davanti al primo film di Jim Jarmusch, «Stranger Than Paradise»: John Lurie l’ho conosciuto nei panni d’attore.

Free jazz e jazz classico (due standards firmati Thelonious Monk), rock sperimentale e musica etnica, si mischiano in forme nervose e pirotecniche. Harlem Nocturne (cover di Earle Hagen), Conquest of Rar e Fatty Walks sono i pezzi che preferisco, i più melodici fra i 13 che compongono questo album, quelli dalle armonie più orecchiabili.
A comporre la band erano John Lurie (sax), Evan Lurie (tastiere), Steve Piccolo (basso), Arto Lindsay (chitarra) e Anton Fier (batteria e cimbali).

Prodotto da Teo Macero, l’impeccabile foto di copertina è di Fran Pelzman. Doveva essere effervescente quella New York, doveva essere facile entrare in un locale notturno e ascoltare gruppi incuranti dei generi codificati, che assorbivano di tutto, digerivano e sputavano fuori suoni inclassificabili.

I Lounge Lizards, per esempio, non so ancora se collocarli accanto ai Pere Ubu o ai Weather Report.

3 risposte a "The Lounge Lizards I, The Lounge Lizards (Editions EG, 1981)"

  1. trevorinter (@trevorinter) 27 aprile 2017 / 15:16

    Non so.
    Direi però sicuramente vicino ai Contortions (james Chance o White che si voglia),a Lydia Lunch ed ai Golden Palominos.
    Che tempi indimenticabili…..

    • Rudi 27 aprile 2017 / 15:19

      Conosco (poco) Lydia Lunch e appena di più i Golden Palominos, dei Contortions solo il nome…

      • trevor64blog 27 aprile 2017 / 22:38

        In effetti non è che abbiano prodotto molto. Suoni molto (e secondo me volutamente) dissonanti ma tutto sommato piacevoli.
        Ricordo che Off White, accreditato come james white and the blacks, ce l’avevo su una cassetta come retro a Come’s a Time di Neil Young (mio grande idolo e, a posteriori, molto meno superato di tanta musica considerata d’avanguardia).
        Comunque il pezzo Stained Sheets lo ascolto volentieri ancora oggi
        Gran pezzo, e forse i sospiri sono proprio della Lunch.
        Buona serata e sempre forza Inter.

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