Il cigno nero [Black Swan], Darren Aronofsky, 2010 [Tv63] 6
15 luglio 2017 Lascia un commento
Ogni tanto mi irrito: accade quando qualche indizio mi fa concludere che il regista sta virando verso territori molto diversi da quelli che avrei auspicato.
Temevo la deriva orrorifica, il melodramma cupo, e Aronofsky ha la mano pesante: dolore e sangue, morte ed espiazione mi sembrano ingredienti eccessivi per raccontare una rivalità artistica e sentimentale tra due ballerine di danza classica, impegnate nell’ennesima versione de «Il lago dei cigni».
Il triangolo artistico e sentimentale è composto da Natalie Portman – Oscar come miglior attrice -, Mila Kunis e Vincent Cassel. Del cast fa parte anche Barbara Hershey, la madre di Portman, alias Nina Sayers, giovane ballerina dotata di enorme talento, mentalmente instabile e con tendenze autolesionistiche, anche a causa del morboso rapporto con un’ex ballerina dalla carriera mediocre, che ha investito tutto sulla figlia.
La madre tratta Nina come una bambina, la cameretta è quella di un’adolescente. Non ha mai fatto sesso, lo intuisce l’artefice dello spettacolo (un Cassel di rara antipatia), che la provoca a superare questa menomazione per dare corpo al cigno nero (in quello bianco è già bravissima). Allenamenti micidiali, ambizione spasmodica, sperimentazione di droghe, crisi di nervi, allucinazioni terrificanti… l’aggravamento dello squilibrio mentale di Nina deriva dall’imprevista competizione con la ben più edonista e passionale Lily (Kunis).
Da un certo punto in poi, allo spettatore non può essere chiaro se Nina vive o sogna quel che le accade. Infine, diventa evidente che la follia di Nina porta all’autodistruzione.
Da ragazzina, Portman ha fatto danza classica, la sua leggiadria è sublime. Ovviamente, le scene di autentico virtuosismo sono interpretate da controfigure: Sarah Lane e Maria Riccetto, sostituiscono Portman e Kunis.
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