Nautilus non è solo il sottomarino del capitano Nemo. È anche il nome di un “fossile vivente”, un genere di molluschi cefalopodi tetrabranchiati, considerato estinto in seguito ai ritrovamenti fossili risalenti al Paleozoico. Al contrario, i Nautilus sono diffusi in mare aperto, di solito nelle acque profonde dell’Oceano Indiano e nel Pacifico occidentale (soprattutto dalle Figi alla Nuova Guinea). E fin qui, basta wikipedia.
Nautilus, infine, è il titolo di una piccola, brillante esposizione fotografica di Gabriele Calamelli, visibile a Imola in pieno centro storico, a pochi passi dal municipio, al 207 della Via Emilia.
Si tratta di fotografie scattate in un interno di un palazzo milanese di inizio secolo (quartiere Tortona); la scala a spirale è ripresa da varie angolazioni, con luci diverse. E quella spirale rimanda specularmente al Nautilus, alla conchiglia che fa da casa al mollusco, che crescendo costruisce un esoscheletro sempre più grande, passando da una “stanza all’altra”.
Non è raro scorgere similitudini fra natura e architettura, vertiginose biologie e forme costruite dall’uomo; anzi, questi incroci spingono a riflettere sulla nozione di “astratto” e di efficienza produttiva.
La mostra è organizzata dall’associazione culturale Pop, variamente attiva nella promozione del linguaggio fotografico e delle arti visive; utilizzando spazi temporaneamente disabitati e in disuso, sono già state esposte opere di Massimo Golfieri.
Orari di visita (ingresso gratuito) di Nautilus e altre informazioni qui: http://www.popcultura.it