Intorno al leader – voce e autore dei testi – Peter Hammill (chitarra e pianoforte), suonavano Hugh Banton (Hammond e Farfisa, basso elettrico), Nic Potter (basso), Guy Evans (batteria) e David Jackson (sassofono e flauto). Mi limito a valutare il primo decennio di attività, costellato di gemme come The Aerosol Grey Machine (1969), H to He (70, con la presenza di Robert Fripp), Pawn Hearts (71), Godbluff (75) e Still Life (76). Senza sbagliare un colpo.
Per gli arrangiamenti cupi, introspettivi, a volte angosciosi ma sempre di acuta emotività, qualcuno inserisce i VDGG fra i padri putativi del punk. Preferisco rimarcare la qualità dei singoli membri della band, riscontrabile in episodi laterali come Nadir’s Big Chance e The Long Hello. Ovvio che siano l’epica canora, il pathos e la personalità di Hammill (nemmeno ventenne all’epoca dell’esordio), ad aver imposto un’identità, un senso del discorso.
Pietre miliari: Theme One, Killer, Lemmings, The Emperor in His War-Room, House with no Door, Octopus.
Ho ascoltato alcuni album dei primi ’70: H to He, Pawn Hearts, The Least We Can Do.
Questi dischi li ho trovati ostici.
Sono stati capaci di trovare un equilibrio tra momenti sperimentali più ostici e aperture melodiche. Godettero anche del rispetto dei punk nonostante appartenessero alla generazione precedente di “dinosauri”. Me li aspettavo anche più avanti in classifica.
Certo che l’esclusione degli Yes è quella che più mi addolora di tutta la classifica. Se come credo Genesis e King Crimson saranno tra i primi 10 e probabilmente vedremo ancora almeno ELP in classifica, allora l’esclusione degli Yes è ancora più dolorosa.
Genesis non nei 10, EL&P poco sopra il ventesimo. Sui King Crimson non ho ancora deciso, ma temo non entrino nei 10 pure loro…
E i Bay City Rollers? 😉😉😂😂
Trovo sconvolgente, a costo di fare il dinosauro trombone, che una volta i dischi in classifica fossero questi.
Adesso…beh
Rudi avevo sovrastimato la tua passione per il progressive. A questo punto provo in ordine sparso a ipotizzare una top 10: Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Led Zeppelin, David Bowie, Joy Division, U2, Clash, Cure, Smiths. E poi altri due nomi: King Crimson e Queen.
7 su 10. E l’ottavo te l’ho scritto in risposta a un altro commento. I 2 che mancano hanno come prima lettera una W.
The Who giustamente! Ma l’altro? Wham, mi pare strano. Waterboys? Wings?
No, no, no. E’ la figura-chiave di Canterbury, fra i 3-4 musicisti più influenti di sempre.
Robert Wyatt?
Scusate, ho letto dopo il commento di Sigfrido
Notizia ferale Genesis fuori dai primi 10,pensavo fossi un amante del progressive.Prroprio ieri sera ho visto su rai5 Genesis 1973 e non potevo non esternare il mio disappunto per la tua decisione,penso che Trespass Nursery Foxtrot Selling The Lamb sia la sequenza di album inarrivabile, ci sono almeno 2 albun da 10 e il peggiore vale almeno un 8+(con alcuni brani da 11). Apprezzo i King Crimson ma mai nelle vita meglio dei Genesis.Mi scuso per lo sfogo ma adesso mi sento meglio.
Sottoscrivo anche le virgole.
👏👏👏👏
Condivido. Nella mia personale classifica progressive al numero 1 assoluto (secondi Yes e terzi King Crimson); in questa classifica Brit li avrei messi almeno tra i primi 5 ma comprendo benissimo che per molti possano stare al numero 1. Il pubblico italiano li ha amati più che ogni altro; pensiamo al fotografo Armando Gallo ad esempio che li seguì e immortalò in libri fotografici che ancora fanno sognare.
Anche Gabriel potrebbe stare molto in alto.
Peter Gabriel sta nei 10.
Nei 10 ho inserito Peter Gabriel.
Apprezzo,ma se a lui aggiungi gli altri 4 la somma aumenta e non di poco.
Certo Robert Wyatt!