Arkås, Kastrato
20 giugno 2011 Lascia un commento
Arkås, Kastrato
3. Fuori controllo – 4: De gustibus, Lavieri, 1998-99
Nel terzo e nel quarto capitolo della saga di Kastrato e Lucrezia (tradotti da Priscilla Maddaloni), si accentuano le caratteristiche dei due personaggi. Ne deriva una dialettica fra caratteri antitetici, irriducibili, e tuttavia costretti a convivere.
La gatta è ormai “fuori controllo”, non ce la fa più a reggere la forzata astinenza sessuale, e il gatto non riesce ad arginarla. Lucrezia rompe vasi cinesi per puro dispetto, poi li finisce con il martello e i resti finiscono nel barattolo dello zucchero. I suoi continui doppi sensi fanno arrabbiare Kastrato, che però è così mite e remissivo che se ne dimentica subito, esponendosi a nuove, umilianti punzecchiature. E se prova a distrarla o, peggio, a consolarla, si espone ad autentiche rappresaglie.
Ascoltando i ricordi della vedova, Kastrato si intenerisce, Lucrezia sbotta in commenti sarcastici; ma l’acritica accondiscendenza del bianco gattone può essere altrettanto comica.
Quando la vedova decide di passare qualche giorno in una località termale, a fare sabbiature, e porta con sé i gatti, potrebbe aprirsi la grande occasione per Lucrezia; invece, la gatta rientra più arrabbiata che mai: i maschi erano tutti castrati, tranne uno che era gay…
Educato, placido e soddisfatto, lui; maligna, intrattabile e insoddisfatta, lei. Ma la vera differenza fra Kastrato e Lucrezia è nella dimensione intellettuale. Lucrezia è piena di irrefrenabili fantasie sessuali (qualunque pretesto è buono: persino gli 11 maschi del gioco degli scacchi), Kastrato è pieno di cibo e di illusioni. Sempre più panciuto, si espone agli sberleffi di Lucrezia, replicando che i suoi sono problemi ormonali e di ritenzione idrica. Davanti alle periodiche polpette di riso della vedova (“la signora” per lui, “la vecchia” per lei), Kastrato prova un senso di riconoscenza, Lucrezia si domanda se siano più adatte al golf o al ping pong.
Un giorno sentono miagolare sull’uscio di casa, aprono e trovano un gattino neonato. E il lettore scopre che Lucrezia fu raccolta dalla strada, debole e affamata (“Perciò non ho potuto opporre resistenza”), mentre Kastrato fu comprato a caro prezzo in un negozio di animali domestici. Il neonato è femmina, la vedova pensa di non poter aggiungere un terzo gatto e decide di affidare la gattina all’amica Giulia, molto miope, nonché zitella…
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