Dieci canzoni in avvio di domenica 28 maggio

Can’t Take My Eyes Off You (Gloria Gaynor, 1990), My Sharona (The Knack, 1979), Tomorrow Never Knows (The Beatles, 1966), Speed of Sound (Coldplay, 2005), Alone Again Or (Love, 1967), I Found a Reason (Cat Power, 2000), Because the Night (Kim Wilde, 1998), Polvere (Enrico Ruggeri, 1983), Che sia benedetta (Fiorella Mannoia, 2017), Barely Legal (The Strokes, 2001).

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Dieci canzoni per aprire sabato 27 maggio

Video Games (Lana Del Rey), Siren (Tori Amos), Woman in Love (Barbra Streisand), Always on My Mind (Willie Nelson), Ma che freddo fa (Nada), Black Magic Woman (Santana), What’s Going On (Artists Against Aids), Purple Rain (Prince), 100,000 Fireflies (The Magnetic Fields), Just a Little Misunderstanding (The Contours).

4162, mi ricordo

Mi ricordo l’incandescente versione di Tonight, Tina Turner che duettava con David Bowie, i sorrisi e i sussurri che si scambiavano all’orecchio (ma anche il duetto con Cher va rivisto).

Do You Want to Go Home? La scaletta del concerto di Ferrara

No Surrender / Ghosts / Prove It All Night / Letter to You / The Promised Land / Out in the Street / Candy’s Room / Kitty’s Back / Brilliant Disguise / Nightshift (Commodores cover) / Mary’s Place /The E Street Shuffle / Johnny 99 / Last Man Standing / Backstreets / Because the Night / She’s the One / Wrecking Ball / The Rising / Badlands / Thunder Road

Born in the USA / Born to Run / Bobby Jean / Glory Days / Dancing in the Dark / Tenth Avenue Freeze-Out / I’ll See You in My Dreams

Nove canzoni in apertura di una piovosissima domenica

Feel (Robbie Williams, 2002), Le traiettorie delle mongolfiere (Gian Maria Testa, 1995), L’uomo in frack (Domenico Modugno, 1955), Ricordati di me (Pacifico, 2003), Paths That Cross (Patti Smith, 1988), Kicks (Paul Revere & the Raiders, 1966), Sorry Seems To Be the Harvest Word (Elton John, 1976), Calling (Skye Edwards, 2006), You Are My Sister (Antony & the Johnsons, 2005).

Nove canzoni alla partenza di sabato 13 maggio

Jesahel (Delirium, 1972), Ti vorrei sollevare (Elisa e Giuliano Sangiorgi, 2008), Ti penso e cambia il mondo (Adriano Celentano, 2011), Nazca (Tuxedomoon, 1980), New Dawn Fades (Moby, 1994), Cinco siglos igual (Léeon Gieco, 1992), Face à la mer (Les Negresses Vertes, 1991), The Boxer (Simon & Garfunkel, 1970), In Between Days (The Cure, 1985).

Otto canzoni per domenica 7 maggio (e la prima e l’ultima, se le riascoltate adesso, vi resteranno in testa tutto il giorno)

The Power of Love (Frankie Goes to Hollywood), Fall on Me (R.E.M.), La libertà (Giorgio Gaber), Sulla mia strada (Ligabue), Another Day of the Sun (La La Land cast), Le ragazze (Luca Carboni), Spanish Tide (Family), Hymn to Her (Pretenders).

Le undici canzoni con cui ho aperto sabato 6 maggio

We All Go Back to Where We Belong (R.E.M.), Fino all’estasi (eros Ramazzotti + Nicole Scherzinger), Carry You Home (James Blunt), Baila Morena (Zucchero), In the Middle of the Night (Billy Joel), Il meglio deve ancora venire (Ligabue), Yellow (Coldplay), Thoughts and Clouds (Malika Ayane), Summertime (Janis Joplin), A far l’amore comincia tu (Raffaella Carrà), Paint it Black (The Rolling Stones).

Nove canzoni (in crescendo) per questo Primo Maggio

Fast Car (Tracy Chapman), The Partisan (Leonard Cohen), Hold on My Heart (Genesis), Lost on the River (Emmylou Harris e Mark Knopfler), The Man I Love (Billie Holiday), The Scientist (Coldplay), Rapture (Blondie), Tender (Blur), Who’ll Stop the Rain (Creedence Clearwater Revival).

Dodici canzoni per un 30 aprile

Orphans (Coldplay), Also Sprach Zarathustra (Eumir Deodato), Poesia (Don Backy), Fearless (Pink Floyd), Piove. Ciao ciao bambina (Domenico Modugno), The Knife (Genesis), Destinazione paradiso (Gianluca Grignani), Radio Activity (Kraftwerk), Nevermind (leonard Cohen), Non è l’amore che va via (Vinicio Capossela), Send My Love (Adele), It’s Five O’Clock (Aphrodite’s Child).

Dieci canzoni in apertura di sabato 29 aprile

You Can’t Hurry Love (The Supremes), Buenos Aires (Francesco De Gregori), Nuntereggae più (Rino Gaetano), Renfe (Hens), What a Wonderful World (Sam Cooke), Flyswatter (Eels), Vent’anni (Massimo Ranieri), Insieme (Mina e Battisti), A Saucerful of Secrets (Pink Floyd), You Better You Bet (The Who).

Siamo i ribelli della montagna

“CANTACI QUALCOSA!”

Presentato dal sindaco di Correggio, sale sul palco Germano Nicolini, il “comandante Diavolo”, dalla folla partono applausi, e un coro di Bella ciao. Nicolini si commuove, asciuga le lacrime e comincia a parlare:

“Questo è un onore che non fate solo a me. Io sono una persona del popolo, molto modesta, che ha fatto il suo dovere di italiano. Io credo che voi con questo canto, con questo vostro entusiasmo giovanile che mi riporta a cinquant’anni fa, quando anch’io avevo 25 anni, io credo che voi abbiate voluto ricordare tutti i partigiani d’Italia. Io non sono un cultore della musica moderna, non sono neanche un’esegeta, non riesco a capirla in tutta la sua profondità … Sento comunque che parte dall’animo e sento che voi oggi traducete nella musica dell’entusiasmo, della passione, delle sofferenze e dello spirito di lotta dei partigiani, quello che noi siamo stati.”

Una voce dal pubblico: “Cantaci qualcosa!”

“Compagno, io ho avuto modo di cantare quand’ero in carcere ricordando coloro che mi davano la forza di resistere, perché sapevo di essere un partigiano pulito, onesto, che meritava il rispetto del paese e non la carcerazione. Cantavo nel carcere di Regina Coeli, nel carcere di San Gimignano, di Ancona, di Porto Longone, in tutte le galere in cui ho trascorso dieci anni. E nei momenti di disperazione mi ha sorretto il pensiero dei settantamila caduti partigiani e dei sessantamila bruciati nei campi di sterminio, che avevano dato la vita mentre la vita io l’avevo ancora e adesso sono qui a parlarvi. Per dirvi: dobbiamo andare avanti perché la democrazia italiana la vogliamo compiuta.”

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Nove canzoni per il 24 aprile

New Dawn Fades (Moby), Theme from Mahogany (Diana Ross), Stay. Faraway, so Close (U2), Meraviglioso (Domenico Modugno), Al bar si muore (Gianni Morandi), These Are My Twisted Words (Radiohead), Azzurro (Adriano Celentano), Tu cosa fai stasera (Dario Baldan Bembo), Piazza, bella piazza (Claudio Lolli).

Undici canzoni per un altrettanto luminoso 23 aprile

Heaven Is a Place on Earth (Belinda Carlisle), La linea della vita (Francesco De Gregori), Il vento (Lucio Battisti), Bar Mitzvah Special (Don Byron), Quando finisce un amore (Riccardo Cocciante), Final Straw (R.E.M.), All I Wanna Do (Sheryl Crow), Spanish Stroll (Willy DeVille), Illegal (Shakira + Santana), Total Eclipse of the Heart (Bonnie Tyler), Never Can Say Goodbye (The Communards).

Nove canzoni per aprire un luminoso 22 aprile

Love’s Unkind (Donna Summer), Sweet About Me (Gabriella Cilmi), Lo straniero (Georges Moustaki), Puttle a Little Love in Your Heart (Jackie DeShannon), Heaven (Talking Heads), Wake Up (Arcade Fire), Stagioni (Francesco Guccini), Winchester Cathedral (The New Vaudeville Band), Mother (John Lennon).

Undici canzoni nel tentativo di svegliarmi da incubi nerazzurri

Vacation (The Go-Go’s), I Don’t Feel like Dancin’ (Scissor Sisters), You and Your Sister (This Mortal Coil), Gloria (Them), La canzone del sole (Lucio Battisti), Solsbury Hill (Peter Gabriel), Bette Davis Eyes (Kim Carnes), L’aurora (Eros Ramazzotti), The Night They Drove Old Dixie Down (The Band), Fatti più bella per te (Paola Turci), You Were Right (Badly Drawn Boy).

Io sono immortale, Shel Shapiro, 2010

Aveva 67 anni, Shel Shapiro, quando ha pubblicato questa sua brillante autobiografia. Pieno di ironia, con uno spiccato gusto dell’aneddoto, non può che rifuggire dall’autocelebrazione. Lo si può immaginare mentre detta le sue memorie, con il suo inconfondibile accento british.

La sua è l’esperienza irripetibile di una generazione: dall’irrespirabile nebbia londinese del dopoguerra all’infanzia in ambiente ebraico, dalla decisione (a 17 anni) di diventare una rockstar all’esperienza di Amburgo, suonando dieci ore di fila negli stessi locali in cui si erano appena esibiti i Beatles, dalla sbornia libertaria degli anni Sessanta a Roma (la città di Fellini e della dolce vita) all’inaugurazione del Piper, dallo scioglimento dei Rokes (nel 1970) alle esperienze di compositore e produttore discografico, attore di cinema e teatro…

Shel fa parte di una famiglia di ebrei russi emigrati in Inghilterra (i nonni espatriarono nel 1908): l’ambiente è quello della medio-alta borghesia, il padre importava oggetti artigianali da Oltrecortina, il nonno Salomon suonava il corno nella banda dello zar Nicola II. Da ragazzo, Shel descrive il regalo della chitarra elettrica da parte del padre, di ritorno dall’Ungheria, e la passione adolescenziale per Bill Haley, Elvis Presley e quello che definisce come il suo idolo: “Mr Jerry Lee Lewis. Ultrafatto di sesso e di alcool”.

Il primo rock’n’roll inglese era fatto da “imitatori” mentre il blues poteva contare su una schiera di “innovatori”. Agli albori dei Sixties, dal connubio fra i due generi, nasce un nuovo stile musicale, a proporlo sono complessi come Yardbirds, Kinks, Rolling Stones. E quel quartetto di Liverpool “capace di cavalcare magistralmente il momento di grazia che stava attraversando la musica”.

La famosa Swinging London era “un’astrazione che dipendeva in larga parte da quanti soldi avevi in tasca, e in genere i poveri non facevano e non vedevano swingare un bel niente”. Fare i musicisti professionisti era questione di passione e di sopravvivenza; “Oggi nessuno è propenso a soffrire, e a fare i musicisti professionisti oggi si soffre. Ci si diverte anche un mondo, è un privilegio, ma spesso capita di fare la fame, e saper soffrire è una condizione mentale che questa società non contempla più… ma allora era diverso”.
Ben presto, suonando dal vivo, Shel capisce che è quella la vita che vuol fare; sente una voce dentro di sé che prima sussurra e poi urla: “Ecco, ragazzo, tu nella tua vita vuoi esattamente questo: tu vuoi grida femminili indirizzate a te come oggetto del desiderio”. Continua a leggere

Nove canzoni di un lunedì di Pasqua

Child in Time (Deep Purple) – Metti in circolo il tuo amore (Ligabue) – Barely Legal (The Strokes) – Grease (Frankie Valli) – I Feel Love (Donna Summer) – Tomorrow Never Knows (The Beatles) – Maria Lisboa (Amália Rodrigues) – Paths that Cross (Patti Smith) – Karma Police (Radiohead).

Nove canzoni il mattino di Pasqua

What’s Up (4 Non Blondes) – Signor giudice (Roberto Vecchioni) – I’ve Tried Everything (Eurythmics) – Pennyroyal Tea (Nirvana) – I Say a Little Prayer (Aretha Franklin) – La valle dei Templi (Perigeo) – Born to Run (Bruce Springsteen) – La sedia di lillà (Alberto Fortis) – Giubbe rosse (Franco Battiato).

Nove canzoni per una vigilia di Pasqua

Uomini soli (Pooh), Ma Baker (Boney M), Pieno di vita (Jovanotti), Ossessione ’70 (Fausto Cigliano), Charlie Brown (Michel Petrucciani), Because the Night (Patti Smith), The Verdict (Joe Jackson), Wishful Thinking (China Crisis), Have a Nice Day (Stereophonics).

Concerti 35. Patti Smith a Correggio, 1996

Concerti 34. Lou Reed a Correggio, 1996