Spesso mi vergogno del mio Paese. Il senso di estraneità, ostilità e amarezza che provo nei confronti di tante autorità pubbliche non è mai stato così aspro.
L’ho già scritto, lo ripeto, lo ripeterò ancora: le sentenze sui bilanci della Juventus possono farmi decidere di abbandonare ogni interesse per il calcio. Immagino il prezzo: allentare o perdere amicizie, trovare nuovi interessi e motivi per appassionarmi, eccetera. Non sarebbe una decisione facile (e ho pubblicamente ammesso di aver fallito nel mio personale boicottaggio dei Mondiali in Qatar: ho visto un quinto delle partite, non ce l’ho fatta a essere coerente fino in fondo). Ma quando il disgusto supera una certa soglia, credo necessario dichiararlo. Ecco, ieri si è fatto un altro passo in quella direzione: per i fischi razzisti a Lukaku, la chiusura della curva della Juve è stata “sospesa”, dunque l’unico che paga sarà Lukaku. Non è un’ingiustizia, è un sopruso. E mi vergogno anche dei dirigenti dell’Inter che accettano passivamente questo esito. Ma chi dovrebbe davvero vergognarsi sono quei milioni di tifosi della Juve che si dicono “di sinistra” o anche solo contrari al razzismo: non lo faranno, ecco perché il calcio mi sta diventando disgustoso.
Su Inter-Monza, poco da dire. Solo con due gol di vantaggio, l’Inter potrà passare una serata tranquilla. Farli non sarà facile, perché il Monza corre, è pieno di talento e di ambizione, e già all’andata – anche grazie a un arbitraggio rovinoso – ci ha guastato la serata. Ma solo se l’Inter batterà il Monza potrà continuare a inseguire il quarto posto, e solo se batterà il Monza potrà presentarsi all’appuntamento con il Benfica nello stato d’animo giusto.
Infine, due parole sulla candidatura della Federcalcio a ospitare gli Europei del 2032. Da un bell’articolo di Stefano Scacchi per “la Stampa”, ricavo che chi spera in un simile esito – non io, dunque – tifa Turchia per l’assegnazione dell’edizione 2028, dove il paese di Erdogan se la gioca con Gran Bretagna e Irlanda.
Euro 2032 potrebbe essere il primo grande torneo dopo Italia ’90 (a eccezione delle partite a Roma nell’Europeo itinerante del 2021). Italia ’90 me lo ricordo bene. Ricordo le tangenti, i furti grossolani, le opere pubbliche inutili, i tanti morti sul lavoro.
Stavolta, il dossier della Federcalcio coinvolge dieci città: Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari. Un paio di assenze fanno discutere: niente Udine e niente Bergamo, che pure hanno gli stadi più nuovi e moderni. Manca anche Palermo, perché sarebbero state troppo due isole come sede delle partite della competizione; l’Uefa chiede che l’organizzazione sia sostenibile dal punto di vista ambientale. Si punta sulla Sardegna, dunque, perché Cagliari è più avanti nella progettazione del nuovo stadio.
Proprio gli impianti sono il tallone d’Achille dell’Italia vista l’arretratezza di quasi tutte le attuali strutture; la Turchia è decisamente avanti per questo aspetto, ma la Figc spera che l’Europeo possa servire da acceleratore per costruire nuovi stadi. Qualche “legge speciale”, qualche assegnazione modello “Ponte Morandi”, ecco in cosa si spera.
La corruzione è uno dei mali di questo mondo, ma davvero non riesco a credere che l’Italia del calcio possa essere “premiata” in presenza di vicende come quella di Lukaku – ne ha parlato tutto il mondo, figuraccia planetaria – e con un devastante processo sportivo (oltre che penale) nei confronti della società con più tifosi e più titoli. Vabbé che veniamo dall’esperienza con il Qatar, ma dubito che la Federcalcio disponga delle risorse per corrompere in senso stretto la maggioranza di coloro che dovranno decidere.
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