Qualche lezione da Dortmund: all’Inter servono velocità e imprevedibilità

Non credo che il Borussia Dortmund sia superiore all’Inter, se non per la capacità di far pesare il fattore-campo. Giocare al Westfalenstadion mi sembra più impressionante che farlo a San Siro, quel muro giallo-nero incombe sui calciatori non meno della Kop di Anfield.

Tuttavia, il 4 ottobre il Milan riuscì a uscirne imbattuto (0-0) e anche il Newcastle se l’è cavata con un pari. Il Borussia di Terzic è arrivato primo nel girone grazie alla sofferta vittoria in Inghilterra e all’1-3 a San Siro, segnato dai velocissimi contropiedi di Bynoe-Gittens e Adeyemi. Poi, negli Ottavi, dopo il pari 1-1 a Eindhoven è venuto il 2-0 al Westfalenstadion contro il PSV, nettamente al comando della Eredivisie.

Contro l’Atlético, il Borussia ha prevalso grazie a due straordinari finali di partita: a Madrid stava sotto 2-0 all’81esimo, poi ha segnato Haller e hanno pure colpito un palo; in casa, il pareggio di Correa al 64esimo sembrava la pietra tombale, invece i gialloneri sono riusciti a capovolgere l’inerzia dell’incontro grazie alle reti – bellissime – di Fullkrug e Sabitzer, siglate fra i minuti 72 e 75.

Ottimo allenatore, Edin Terzic è obbligato a essere spregiudicato, disponendo di difensori lenti o, peggio, mediocri. Sempre magnifico nell’impostare, Hummels commette errori clamorosi; Emre Can è un adattato; Sule è un armadio a quattro ante… Ma il Borussia sa costruire manovre d’attacco spettacolari, a volte travolgenti. Hanno giocato il ritorno dei Quarti senza Sébastien Haller, centravanti dalle movenze felpate, trovando quattro gol da quattro interpreti diversi, e senza che fra questi nomi vi siano Jason Sancho e Marco Reus. Oggi il Dortmund è quarto in Bundesliga alla pari con il Lipsia, a 23 punti dal fantastico Leverkusen, distante anche dallo Stoccarda. Eppure, è riuscito laddove l’Inter ha fallito. A me pare che qualche ragione sia evidente:

  • giocare in casa la partita di ritorno, come era accaduto all’Atlético contro l’Inter;
  • investire le migliori energie in Coppa, non potendo concorrere alla Bundesliga (dove l’anno scorso i gialloneri hanno perso un campionato terrificante)
  • disporre di una varietà di attaccanti e centrocampisti in grado di stressare qualunque difesa avversaria, persino la più arcigna espressione del cholismo, composta da Azpilicueta, Hermoso, Gimenez, Witsel, Molina, oltre all’ottimo Oblak.

Giocare contro il Borussia è sempre complicato, hai una quantità di calciatori da neutralizzare, a seconda di come si mette la partita sono capaci di fare gol di potenza (Fullkrug), di classe (Reus, Haller), a velocità supersoniche (Adeyemi, Bynoe-Gittens), da fuori area (Sancho, Sabitzer, Schlotterbeck), di testa (Hummels, Sule, Fullkrug), in modi imprevedibili (Donyell Malen, Felix Nmecha, Brandt, Maatsen, Bensabeini).

Anche l’Inter ha mandato in gol tanti calciatori diversi, ma nulla mi toglie dalla testa che se fermi Lautaro e Thuram – come è purtroppo accaduto nel doppio confronto con l’Atlético – non ci sia un Piano B. Inzaghi ha dimostrato che il 3-5-2 può essere meno divertente di altri assetti tattici, ma sconta una necessità intransigente: i “2” devono sempre giocare bene e fare spesso gol, perché di gol i nostri centrocampisti ne segnano troppo pochi.

Per fare strada in Champions, invece, ci vogliono un Piano B e anche un Piano C, la rosa nerazzurra va ritoccata aggiungendo velocità e imprevedibilità.

11 risposte a "Qualche lezione da Dortmund: all’Inter servono velocità e imprevedibilità"

  1. puff77 17 aprile 2024 / 16:13

    Giocare il ritorno in casa è diventato vantaggioso dopo l’abolizione della regola dei gol in trasferta.

    Zieliński vale 7/8 gol a stagione e Taremi è un tipo di giocatore che manca. La strada è giusta.

  2. piero72 17 aprile 2024 / 16:14

    Vero. A me urta che i milanisti possano giustamente rimarcare che sono stati eliminati da semifinaliste. Non mi sbilancio sui nomi non sapendo nulla del futuro assetto societario.

    • brex67 17 aprile 2024 / 17:59

      x una squadra che si considera non lontano da Manchester city e Real Madrid ed ha giocatori che tranquillamente sarebbero titolari in queste sue squadre essere stati eliminati ai gironi è un fallimento.

  3. piero72 17 aprile 2024 / 16:15

    di essere stati…Mi scuso per l’errore grammaticale

  4. Düsseldorf 17 aprile 2024 / 16:34

    Per me il di più (a Dortmund) è stato offerto da Brandt che ho visto diverse volte, ancora 20enne, giocare nel Leverkusen.

    Mi aspettavo divenisse un vero crack anche per la nazionale, purtroppo (per lui) si è dimostrato molto discontinuo, ma quando è in giornata è difficilmente marcabile e tende a inventare calcio con continuità.

  5. Rudi 17 aprile 2024 / 16:46

    Ne hanno anche altri dal rendimento scostante, Sancho per esempio.
    Anch’io pensavo che Brandt sarebbe finito in qualche squadrone europeo.

  6. brex67 17 aprile 2024 / 17:32

    ci serve un centrocampista e un attaccante capaci di saltare l’uomo e creare superiorità numerica.

    L’Inter fa ripartenze spettacolari ma se gli avversari si mettono con la difesa schierata come domenica il Cagliari il più delle volte si sbatte contro il muro e si riempie l’area inutilmente.

    Se guardo i gol del Borussia i nostri nella stessa posizione, 9 su 10 la passano in mezzo anziché tirare.

  7. calci0mercat0 17 aprile 2024 / 19:46

    Non ho particolari rimpianti. Siamo cotti, contro questo Borussia avremmo fatto una figuraccia. Siamo andati a tavoletta per troppo tempo e ci manca benzina, oltre al piano B, ovvero guidare e non perdere strada senza andare a tavoletta.

  8. francesco 18 aprile 2024 / 07:52

    Fuori City e Barcelona

    almeno quello cazzarola

  9. Masspi 18 aprile 2024 / 12:52

    Rudi hai perfettamente ragione se non cercheranno giocatori veloci di testa e gamba,faremo la fine del City di ieri,possesso sterile contro chiunque verrà a S.Siro per difendersi,e il Cagliari non sarà un episodio.

    • Rudi 18 aprile 2024 / 12:56

      Unica alternativa, la stazza.
      Fare tanti gol di testa.
      Dunque, cedere Thuram, che di testa è scarso.

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