Bristow, il contestatore integrato, Frank Dickens

Impiegato, oscuro burocrate dell’Ufficio Acquisti, una delle innumerevoli formiche o rotelle dell’ingranaggio che operano alla Chester-Perry, la ditta fondata dal multimilionario Sir Reginald Chester-Perry: questo è Bristow. Un piccolo-borghese che porta la bombetta e i baffetti, con desideri stereotipati (l’auto aziendale, fare colpo sulle dattilografe).
Non è un travet come Fantozzi, sottomesso e indifeso, e nemmeno uno spirito inafferrabile come Bartleby. Si caratterizza come un fannullone dotato di una certa presenza di spirito, e qualche spruzzata di perfidia. Non è una vittima sacrificale; del resto, fra le migliaia di rotelle dell’ingranaggio Chester-Perry c’è Meeke, “il capro espiatorio aziendale”.

Il segno di Dickens è minimalista, gli ambienti solo accennati; alla Chester-Perry c’è la mensa aziendale (il capo cuoco si chiama Gordon Blue, il cibo è così scadente che tutti sperano nel sole, per cavarsela con un sandwich ai giardini), il coro aziendale, la squadra di calcio aziendale, il giornale aziendale… Ogni tanto, Bristow si addormenta sulla scrivania, dorme “otto ore filate” con un sonno così pesante che non sente il telefono squillare. Altre volte, va a fumare in bagno o parla con un grasso piccione che si posa sul davanzale. Oppure, si sfoga con i colleghi, impiegati come Jones e Atkins (particolarmente stressato: la logorroica moglie lavora fra le dattilografe).
Con un umorismo (inglese) sofisticato e impalpabile, Dickens porta a simpatizzare per Bristow, uomo senza altre qualità che non siano l’istinto di autodifesa, per sfuggire agli ingranaggi che ne mortificherebbero la personalità.

Segretamente innamorato di Miss Pretty della Kleenaphone, la ditta di manutenzione dei telefoni, Bristow vive solo. Abita in periferia, arriva in ufficio, spesso in ritardo, con il treno dei pendolari. L’immenso edificio della Chester-Perry è pieno di invisibili, immutabili gerarchie: ci sono i capi-ufficio (quello di Bristow è collerico e si chiama Fudge), poi gli impiegati, quindi le dattilografe, seguono gli operai e infine gli addetti alle pulizie. Impossibile definire con esattezza di cosa si occupi Bristow, quali carte riempiano i suoi cassetti. Come sottrarsi al proprio lavoro, è il suo inderogabile impegno quotidiano.

Dal 1962 e fino al 2001, la striscia è apparsa sul quotidiano “Evening Standard”, ma le prime apparizioni erano avvenute sulle pagine del “Sunday Times”, come personaggio secondario in un’altra striscia (Oddbod). In Italia è stato presentato nel giugno 1966 sul supplemento “LinusEstate”.

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