Notte sulla città [Un flic], Jean-Pierre Melville, 1972 [filmTv91] – 9

L’ultimo film di Melville – rivisto a sette anni di distanza – contiene due delle più belle rapine della storia del cinema.

La prima si svolge in un giorno di bufera a Saint-Jean-de-Monts, località balneare della Vandea a quasi 500 km da Parigi. Viene presa di mira una banca. La seconda rapina avviene di notte sul treno Parigi-Lisbona, poco dopo Bordeaux, ed è orchestrata da un elicottero.

In entrambi i casi, il paesaggio gioca un ruolo determinante. Sono due pezzi di bravura pressoché in tempo reale, quasi senza parole. Al confine della noia programmata, la scena della meticolosa svestizione nella toilette dell’autore della rapina al treno, che avrà una replica appena più veloce al momento in cui dovrà tornare agli stessi abiti.

A condurre le indagini è un “flic” parigino, il commissario Coleman, un Delon che si fa portare per mano da un regista che lo conosce bene. Due dei banditi sono Richard Crenna e Riccardo Cucciolla. In un ruolo da femme fatale a cui bastano appena 4 scene (e pochissime battute) per rendersi indimenticabile, Catherine Deneuve, fulgida e glaciale.

Perfetti, a partire dal volto, due attori qui su sponde diverse: Michael Conrad (fra i banditi) e Paul Crauchet (il vice del commissario). Assistente al montaggio e alla regia sono Sophie e Pierre Tati, figli di Jacques.

Non svelo nulla di essenziale se faccio notare come le rapine siano meravigliosamente organizzate e perfettamente eseguite. Invito, piuttosto, a far caso a come Cathy spiazzi lo spettatore da una scena all’altra. E consiglio di vedere e rivedere il gioco di sguardi che si scambiano Delon, Crenna e Deneuve nel night-club.

A Melville piace giocare sulla reiterazione: il “flic” risponde sempre allo stesso modo alle telefonate, si muove come sulle caselle del gioco dell’oca, è lucidissimo, eppure non sa prevedere come reagiranno i colpevoli, appena sapranno di essere stati individuati.