Una vita difficile – Dino Risi, 1961 – 9

Patetico, generoso, bugiardo, idealista, velleitario, commediante, onesto, servile, disperato, egocentrico, irresponsabile… Citando la madre, il figlio piccolo dirà di lui che è “sfortunato”. Ma la lista degli aggettivi è forzatamente carente, volendo catturare le sfumature di questa fenomenale interpretazione di Alberto Sordi.

Unico paragone possibile: Jack Lemmon in L’appartamento. Silvio Magnozzi si impone come uno dei personaggi più densi della storia del cinema italiano. Intorno alle sue vicissitudini, la commedia all’italiana distilla uno dei suoi capolavori, divertente e commovente, passando dal dolce all’amaro in una frazione di secondo, senza alcuna paura del drammatico e del grottesco.

Con Lea Massari, Lina Volonghi, Claudio Gora e Franco Fabrizi; soggetto e sceneggiatura a sfondo autobiografico di Rodolfo Sonego (1921). Fra l’inverno del 1943 e la fine degli anni Cinquanta, la trama illustra “la vita difficile” di un giornalista di sinistra, sballottato dentro una realtà micidiale, nella quale fallisce ripetutamente.

Silvio Magnozzi anticipa quella strofa che Guccini cantava in Eskimo: “bisogna saper scegliere il tempo / non arrivarci per contrarietà”. Il protagonista ci apparirà come un illuso, mosso da un orgoglio irriducibile, che lo porta a pagare per tutti, e da una coerenza che si rivelerà insostenibile, se vorrà riconquistare Elena e il bambino dovrà scendere ai compromessi più infimi.

Risi possedeva una cattiveria corrosiva, politicamente scorretta, che si sprigiona nella scena degli sputi alle automobili di passaggio sul lungomare viareggino, nei volti lombrosiani dei monarchici a tavola in attesa della proclamazione del referendum del ’46, fino al finale consolatorio: uno schiaffone li seppellirà, avrebbe concluso Bakunin.

Togliatti si congratulò con Sordi, che ne fu felice ma dovette dirgli che non era comunista. Visto per la quarta o quinta volta, resta fra i dieci film italiani a cui sono più affezionato.

Una risposta a "Una vita difficile – Dino Risi, 1961 – 9"

  1. Mario Rullo 3 giugno 2024 / 15:52

    Film strepitoso, anche per me una delle migliori commedie della cinematografia italiana

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