Giulio Regeni

Un anno fa moriva Giulio Regeni.
Anzi, un anno fa veniva assassinato Giulio Regeni o, peggio, un anno fa spariva, veniva lungamente torturato e infine ucciso Giulio Regeni.
È passato un anno e sappiamo l’essenziale: Regeni è stato vittima dei servizi segreti egiziani, in quella specie di dittatura nata da un colpo di stato, che tuttavia l’Occidente – sempre amorale quando si parla di alleati – preferisce al regime uscito vincitore dalle elezioni democratiche.

Giulio Regeni era un ricercatore universitario, studiava i neonati movimenti sindacali, un soggetto inedito nella storia dell’Egitto. È apparso come un nemico, la violenza del potere si è accanita su di lui, e ha negato alla famiglia, agli amici (e all’Italia) ogni parvenza di verità.

È passato un anno ed è andata come era facile temere: l’allora primo ministro e l’allora ministro degli Esteri (oggi primo ministro) hanno promesso “verità e giustizia”, e le autorità egiziane hanno promesso “la massima collaborazione”. Invece, abbiamo assistito a continui depistaggi, all’impunità dei colpevoli materiali e dei mandanti, alla patetica inconsistenza delle pressioni del governo italiano.
Ogni dettaglio sugli ultimi giorni di Giulio Regeni costituisce un fattore destabilizzante, una verità scomoda e indigeribile: non conviene all’Egitto (lo sapevamo), né all’Italia o all’Europa (l’abbiamo visto).

Una vicenda come questa ci fa capire quanto siano deboli, asfittiche e opportuniste le democrazie occidentali, quanto i diritti umani siano sacrificabili alla “ragion di Stato”.

3 risposte a "Giulio Regeni"

  1. Massimo Marcotullio 30 gennaio 2017 / 17:54

    Caro Rudi, a volte la tua ingenuità mi sorprende. Non abbiamo verità giudiziaria su Portella della Ginestra, roba di 70 anni fa e la Guerra fredda è finita da quasi 30 anni, e tu ti aspetti dall’autoritario, per essere gentile, governo egiziano una chiara ricostruzioni dei fatti.
    Pure sperare in una guerra diplomatica di un paese debole e incapace come il nostro contro lo stato egiziano non è realistico.
    Anch’io sono addolorato per quel povero ragazzo e per i suoi straordinari genitori, ma oggettivamente non mi aspetto niente ne dal Cairo ne da Roma

  2. luccarmi 31 gennaio 2017 / 07:53

    Continuerò sempre a chiedere verità per Giulio Regeni. Così come per tutte le altre ingiustizie. Possono togliermi tutto, ma non la forza di far sentire, ogni volta che posso, la mia voce in capitolo. Non importa se la mia voce è meno di una goccia di acqua nel deserto. La “verso” ugualmente.
    Verità e Giustizia per Giulio Regeni.
    Luca Carmignani

  3. Cigarafterten 31 gennaio 2017 / 11:14

    E’ passato un anno e il governo Poletti-Renzi-Gentiloni è rimasto a guardare. Che si sappia

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