Settimo Bond, sesto e ultimo con Sean Connery, dal quarto romanzo che Ian Fleming dedicò al suo invincibile agente segreto.
Lois Maxwell è miss Moneypenny, Charles Gray fa Ernst Stavro Blofeld e i suoi innumerevoli sosia, Jill St. John interpreta la tornita Bond Girl, al secolo Tiffany Case, Lana Wood è la vice Bond Girl (con solo un paio di scena a disposizione), Jimmy Dean (star della musica country) è l’eccentrico miliardario Willard Whyte, e infine vanno ricordati i due killer omosessuali, Mr. Wint e Mr. Kidd, (sadici e dall’umorismo scadente), Putter Smith e Bruce Glover.
Le riprese viaggiano fra Londra, Amsterdam e Las Vegas (i deserti del Nevada fanno da sede dei laboratori di ingegneria aerospaziale).
Connery ha già passato i quaranta, è un po’ appesantito, certe acrobazie gli vengono risparmiate; inoltre, aveva già deciso di farla finita con il ruolo dell’agente segreto (avrà solo un ripensamento, una dozzina di anni dopo) e pare che al suo posto fosse stato scelto John Gavin. In ogni caso, a rubare la scena sono le sinuose curve di Tiffany, con quei vedo e non vedo, gambe nude sotto la pelliccia e coloratissime, soffici mises tipiche degli anni pop.
Il film esibisce una forte vena grottesca, soprattutto grazie al ruolo svolto dalla coppia di killer, ed è privo della tensione drammatica di altre pellicole. Ovviamente Bond sfugge a varie trappole (notevole la scena nell’ascensore), insegue Blofeld fino al duello finale nell’oceano, quando il traffico di diamanti ha ormai rivelato il vero scopo: il solito pazzo con in grembo un gatto bianco vuole ricattare il mondo, minacciandone la distruzione.
Il motivo conduttore, Diamonds Are Forever, è fra i 5-6 più belli dell’intera epopea bondiana: musica di John Barry, parole di Don Black, voce di Shirley Bassey (nell’edizione italiana, sui titoli di coda la Bassey canta in italiano, su testo di Gianni Boncompagni).
In effetti “Mai Dire Mai” del ’83 non è un Bond ufficiale.
Precisissimo.
Ho visto Spectre ultimamente e rispetto a Skyfall che aveva una sua drammatica coerenza, l’ho trovato sconclusionato e persino noioso.
Che dici?