Batman/Punisher, due storie del 1994

Quasi cento tavole formano questo albo, la cui qualità principale sta nei disegni di Kitson e Romita jr.; la stranezza è che il primo crossover si inquadra all’interno della continuity batmaniana, collocandosi nel periodo in cui Bruce Wayne era immobilizzato dopo lo scontro con Bane, e il costume del pipistrello veniva indossato da Jean-Paul Valley, alias Azrael.

Punisher arriva a Gotham sulle tracce del suo nemico più classico: Puzzle (Mosaico). È inevitabile che la sua strada incroci quella del difensore di Gotham. Altrettanto inevitabile che i due non si trovino simpatici: inconciliabili le divergenze etiche di questi due caratteri, cupi e solitari, il cui accostamento crea una delle combinazioni potenzialmente più fertili nella collaborazione fra Marvel e DC Comics.

In un tripudio di fuoco e fiamme, dentro una chiesa, Batman salva Punisher dal morire carbonizzato. Diventano alleati, ma sanno che non potrà durare.

Kitson è molto efficace nel ritrarre i due criminali: l’entrata in scena di Joker è di notevole impatto.

Azrael vorrebbe consegnare Frank Castle alla giustizia, ma costui riesce a ingannarlo e fugge…

Nella seconda avventura, Castle fa ritorno a Gotham alla ricerca di Mosaico, e stavolta incrocia il vero Batman, Bruce Wayne. Nel primo, immancabile scontro, è il Cavaliere Oscuro a prevalere, e Punisher capisce che sotto la maschera c’è un uomo diverso da quello che ha già affrontato.

Romita jr. è formidabile nella rappresentazione corporea dei due eroi. Massici, imponenti, squadrati: sembrano fuoriuscire dalla tavola, tanta è la potenza irradiata. Dixon, invece, pone l’accento sul rapporto conflittuale che si determina fra i due giustizieri.

“Quando sarà tutto finito non far più rivedere la tua faccia a Gotham”, dice Batman.

“Tu e quell’idiota che ride vi meritate a vicenda”, ribatte Punisher.

Romita confeziona un Joker memorabile, lo sguardo demoniaco è enfatizzato dal tripudio di colori acidi – viola, arancio, verde – che ne avvolge la figura. Quanto a Mosaico, l’idea è quella di sottoporlo a una plastica facciale, per un po’ il suo viso è avvolto da bianche bende; l’operazione riesce, ma nel successivo combattimento, Punisher lo sfigura nuovamente.

Punisher e Joker si trovano faccia a faccia: “Sai qual è l’unica differenza fra me e te, Castle? Tu uccidi per odio, io uccido per amore di farlo”.

Lake of Fire, di Dennis O’Neil – Barry Kitson – James Pascoe / Deadly Knights, di Chuck Dixon – John Romita jr. – Klaus Janson / Marvel Italia, 1994

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