I disperati di Sándor [Szegénylegények] – Miklos Jancsó, 1966 – 8

Del cinema ungherese so pochissimo, anzi è proprio dell’Ungheria che so pochissimo. Provo a ricapitolare qualche nome: Puskas, Liszt, Imre Nagy, Ferenc Molnar (I ragazzi della via Pal), Bela Lugosi (Dracula), Kristina Egerszegi (splendida nuotatrice), ricordo che anche Robert Capa e Harry Houdini venivano da Budapest… Lajos Kossuth è poco più di un suono e di Jancsó non avevo mai visto nulla.

Ho citato Kossuth, perché per gli ungheresi è come per noi Garibaldi: fu a capo dell’insurrezione che nel 1848-49 puntò a ottenere l’indipendenza del suo Paese dall’Impero austriaco, e questa pellicola racconta una delle conseguenze: i campi di concentramento per prigionieri politici.

Con l’apparenza del film storico, in costume, sviando la censura del Patto di Varsavia, il regista affronta la contemporaneità. Visivamente, il risultato è impressionante. Piani sequenza arditissimi, lunghissimi, avvolgenti. Solo luce naturale, passando da bianchi abbacinanti al buio pesto. È in corso una guerra civile, ogni tecnica di tortura è legittima, certe scene paiono anticipare gli orrori di Guantanamo. Due film mi sono venuti in mente, per l’estrema stilizzazione dei rapporti dispotici, onnipotenti, spietati, fra autorità e vittime: Orizzonti di gloria e La battaglia di Algeri. Anche quando la scena è immersa in spazi a perdita d’occhio, lo spettatore si sente soffocare, il collare intorno al collo stringe chi guarda. Nulla verrà risparmiato pur di scoprire se fra i prigionieri si cela anche il leggendario fuorilegge Sándor Rozsa. Un reo confesso viene posto di fronte a un odioso bivio: per salvarsi dovrà trovare e indicare ai carnefici un altro uomo più colpevole di lui.

L’intensità di alcuni momenti è sbalorditiva: dalla fustigazione della donna nuda, costretta a passare sotto gli staffili, avanti e indietro, finché non cade esanime, alla serie di suicidi in sequenza, alcuni prigionieri non possono più tollerare certe scene.

Il Cinema Ritrovato 2024

2 risposte a "I disperati di Sándor [Szegénylegények] – Miklos Jancsó, 1966 – 8"

  1. Luigi Baragiola 29 giugno 2024 / 09:17

    Nyers

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