L’ansiogeno riff dello Squalo fa da sottofondo alla coda di un aereo, che si muove fra le nuvole… All’aeroporto, l’altoparlante diffonde informazioni opposte sulle zone dove i passeggeri possono stare oppure no… Sull’aereo sale una coppia di amici afroamericani che si esprimono in dialetto napoletano… La procace hostess confessa a uno sconosciuto di avere ventisei anni e di essere ancora vergine… Nel primo flashback, tutti ballano al ritmo di Stayin’ Alive e intanto fanno a botte e si accoltellano… Come secondo pilota c’è Kareem Abdul Jabbar, e strapazza il bambino che l’ha riconosciuto…
Parodia dei “catastrofici” alla Airport, si può considerare il remake lisergico di Ora Zero (1957), con Sterling Hayden, reduce dalla guerra di Corea, costretto a subentrare a colleghi colpiti da intossicazione alimentare. Scritto e diretto da Jim Abrahams e dai fratelli David e Jerry Zucker, è uno di quei film scoppiettanti – “demenziali” è la categoria in cui viene inserito – che puoi aver voglia di rivedere. Protagonisti Robert Hays e Julie Hagerty (Ted ed Elaine), lui tassista, lei hostess; si amano, ma qualcosa non va; Ted era aviatore, ha subito un trauma in un’imprecisata guerra, per non perdere Julie sale all’ultimo minuto sull’aereo. Abbandona sul taxi quel passeggero che aveva tanta fretta (e il tassametro non si ferma); in volo, Ted non fa che raccontare le sue antiche disavventure al vicino di posto: la prima si impicca, il giapponese fa harakiri, il terzo si cosparge di benzina e si dà fuoco.
Con le facce impassibili di chi ne ha viste tante, e non si fa certo turbare da una probabile strage, spicca il trio formato da Leslie Nielsen, Lloyd Bridges e Robert Stack, i primi due chiamati a dirigere da terra le operazioni di soccorso, il terzo nei panni del medico che vola sul Due Zero Nove. L’amore trionfa: sia quello di Ted ed Elaine, che quello del pilota automatico (Otto), un bambolotto gonfiabile pieno di risorse…
Da ragazzo, il film che mi fece più ridere in assoluto!
Un vero cult assieme al primo Pallottola Spuntata.
Mitico.
A me la trilogia de la Pallottola Spuntata piace in toto, Leslie Nielsen INSUPERABILE (anche da cattivo in alcuni episodi di Colombo)
Credo di aver visto quasi tutti i Colombo, alcuni più di una volta, ma Leslie Nielsen mi è proprio sfuggito.
Buongiorno Rudi, ricordo di averlo visto, un po’ dopo l’uscita con tre compagni di università in un cinema di Sesto San Giovanni, deserto, quindi potevamo esagerare con l’esuberanza. Vale anche per me quanto scritto da Carlo Crema.
“Leslie Nielsen, Lloyd Bridges e Robert Stack, i primi due chiamati a dirigere da terra le operazioni di soccorso, il terzo nei panni del medico che vola sul Due Zero Nove.“
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