Intorno a Peter Yates

Peter Yates (1929-2011) ha firmato film notevoli: Bullitt (1968), con Jacqueline Bisset e Steve McQueen (al volante della Ford Mustang, nel favoloso, frenetico, imitatissimo inseguimento lungo le strade di San Francisco) e il non meno interessante Uno scomodo testimone (1981), con i giovani e ancora poco noti William Hurt e Sigourney Weaver. Aggiungo che di recente ho visto Labirinto mortale, con Kelly McGillis e Jeff Daniels, un thriller all’epoca del maccartismo.

Diplomato in recitazione, Yates ha fatto teatro ed è diventato assistente alla regia di Tony Richardson, nei primi anni Sessanta.
Yates ha spesso ricavato il massimo dagli attori. Ancora la Bisset e Nick Nolte in Abissi, il Robert Mitchum di Gli amici di Eddie Coyle, Albert Finney e Tom Courtenay in Servo di scena, Dennis Quaid e Cher in Suspect. Presunto colpevole, George Segal e Robert Redford in La pietra che scotta, il fenomenale gruppo di giovani semisconosciuti per All American Boys

Quattro candidature all’Oscar: due (regista e produttore) per All American Boys, altrettante per Servo di scena; ma a vincere le statuette furono solo lo sceneggiatore del primo e il montatore di Bullitt.