Dodici titoli, il mio indice di gradimento comincia con Richard Yates – le prime 100 pagine sono prodigiose – passa per un “classico” ansimante come Mann, recupera le atmosfere psicanalitiche di Simenon e Boileau-Narcejac, considera il ritmo dell’ultimo McEwan e dell’ultimo Manzini, devia verso l’autobiografia di Begley da cui Kubrick voleva ricavare un film, e contiene un po’ delle più avvincenti pagine di storia e critica dello sport (Dietschy, Condò, Margolick, De Coubertin).
Richard Yates, Revolutionary Road, 1961
Thomas Mann, La montagna incantata, 1924
Georges Simenon, La finestra dei Rouet, 1945
Edith Wharton, Ethan Frome, 1911
Paul Dietschy, Storia del calcio, 2010
Boileau e Narcejac, La donna che visse due volte,
Ian McEwan, La ballata di Adam Henry,
Louis Begley, Bugie di guerra, 1991
Pierre de Coubertin, Memorie olimpiche, 1931
Antonio Manzini, 7-07-2007, 2016
Cavolo stavolta a differenza del best dei viventi non ce ne ho neanche uno…..beh comunque auguri per le belle letture nel 2017
Ciao Rudi, sarei curioso di leggere in un tuo post le migliori letture in assoluto.
Che siano cinque, dieci o dodici sarebbe interessante sapere quali sono i “tuoi” capolavori.
Buon anno,
S
Mamma mia, Simone: 5 titoli e basta… Il rosso e il nero (Stendhal), Le affinità elettive (Goethe), Il giovane Holden (Salinger), Memorie di Adriano (Yourcenar), L’Aleph (Borges). Titoli celeberrimi, a cui aggiungo una preferenza più personale: La leggenda di Thyl Eulenspiegel (De Coster).
Buon anno anche a te…